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6 Giugno 2022 - Scritto da :

Protezione udito: ecco le nostre selezione di prodotti

Il rumore è un fenomeno acustico naturale o artificiale, che non ha caratteristiche musicali e che spesso è associato a sensazioni sgradevoli. L’unità di misura del rumore è il decibel. Come ben sappiamo, il sistema uditivo è uno degli apparati sensoriali più delicati del nostro corpo: le cellule uditive infatti, come ad esempio quelle che compongono il timpano, non sono in grado di rigenerarsi e quindi, se danneggiate, lo saranno irreversibilmente, compromettendo per sempre la nostra capacità uditiva. Le sue molteplici funzioni rendono l’udito molto vulnerabile. L’esposizione a un rumore forte e improvviso, come un clacson o lo scoppio di un petardo, e l’esposizione continua a un livello sonoro superiore a 85 dB danneggiano le cellule dell’orecchio interno e/o le terminazioni nervose uditive. Le conseguenze sono:
  • perdite dell’udito;
  • disturbi uditivi (ad es. acufeni);
  • sordità improvvisa.
Rispetto ad altre classi di rischio, i danni da rumore vengono, a volte, sottovalutati, considerando che i termini di causa-effetto non sono immediatamente visibili. Un danno uditivo da rumore si manifesta generalmente all’età di 60 o 70 anni e ha l’effetto di «invecchiare» l’udito di ulteriori 10-20 anni. È dunque fondamentale proteggersi fin da subito in modo sistematico e corretto. Per questo motivo è fatto obbligo indossare una protezione uditiva adeguata in ambienti lavorativi laddove si presentino rumori superiori a 135 decibel di picco o che raggiungano o superino gli 85 decibel continui. Gli effetti nocivi del rumore sull’uomo dipendono da tre fattori:
  • frequenza del rumore;
  • intensità del rumore;
  • durata nel tempo dell’esposizione al rumore.
Per la valutazione del rischio rumore, il datore di lavoro deve rivolgersi a un tecnico, che misura i vari fattori di rumore presenti sul luogo di lavoro.

Come proteggere l’udito?

La scelta di un dispositivo che sia comodo per il lavoratore che lo deve indossare è uno degli aspetti da raggiungere per garantirne l’utilizzo costante. Il comfort per l’utilizzatore dipende da diversi fattori: per le cuffie per esempio il peso del dispositivo, la pressione o il tipo di materiale dell’imbottitura; per gli inserti la facilità di inserimento o la compatibilità con il canale uditivo. Un otoprotettore scomodo con molta probabilità non sarà indossato per tutta la durata dell’esposizione in particolare se questa riguarda tutta o buona parte della giornata lavorativa. È inoltre necessario considerare che non sempre un dispositivo è adatto per tutti gli operatori, in considerazione della diversa conformità dell’orecchio o presenza di preesistenti disturbi medici. La scelta della protezione acustica per le orecchie è molto personale e dipende, come visto sopra, da una serie di fattori tra cui il livello di rumore, il comfort e l’idoneità della protezione acustica sia per il lavoratore che per l’ambiente. Soprattutto, la protezione acustica dovrebbe fornire la riduzione del rumore desiderata. Principalmente le possiamo dividere in quattr famiglie:
  • Cuffie antirumore: si posizionano sulle orecchie e le 2 parti sono collegate da un archetto che passa sopra la testa, dietro la nuca o possono essere applicate su un elmetto di protezione. Possono essere passive oppure attive e/o intercomunicanti con sistemi elettronici all’interno. Offrono una minore variabilità dell’attenuazione tra gli utenti e sono progettate in modo che una taglia si adatti alla maggior parte delle dimensioni della testa. Risultano facilmente visibili a distanza per agevolare il monitoraggio del loro utilizzo ma sono più scomode per l’uso con altri dispositivi di protezione individuale, nelle aree di lavoro calde e umide e per l’uso in aree di lavoro ristrette;
  • Tappi con archetto: si posizionano all’inizio o all’interno del canale uditivo, una fascia di plastica rigida fatta ad arco ne mantiene il posizionamento;
  • Tappi modellabili o preformati: si introducono direttamente nel canale uditivo. Possono avere anche un cordino che unisce i 2 tappi in modo da poterli lasciare sul collo quando non sono utilizzati. I tappi singoli generalmente sono monouso. Piccoli e facilmente trasportabili, comodi da usare con altri dispositivi di protezione ma richiedono più tempo per adattarsi in quanto all’inizio più difficili da inserire correttamente e impongono buone pratiche igieniche in quanto possono altrimenti irritare il condotto uditivo;
  • Tappi modellati: creati a partire da un’impronta del canale uditivo dell’utilizzatore. Questa protezione antirumore viene poi fabbricata normalmente in silicone o resina acrilica.